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Trasformazione agevolata 2023, cos'è e quali sono i vantaggi

Da commerciale a società semplice, il legislatore permette anche nel 2023 alle società operative commerciali di beneficiare della trasformazione agevolata in società semplice. Vediamo allora a chi conviene, chi può usufruirne e quali sono i vantaggi che offre.

Trasformazione agevolata in società semplice, in cosa consiste

La società semplice è la forma giuridica meno formalizzata e più snella tra tutte quelle presenti nel nostro ordinamento e viene utilizzata principlamente per la gestione del patrimonio o per le attività agricole. Questa particolare forma giuridica può essere scelta sia in fase di costituzione della società che successivamente, decidendo di trasformare in un secondo momento l'impresa e abbandonando così una forma gestionale più complessa, a patto che non si tratti di un'attività commerciale. Ricordiamo infatti che questa è la sola tipologia di attività che non può mai contemplare la forma di società semplice. Se da un lato il processo di trasformazione non costituisce niente di nuovo, e la legge italiana da a qualunque tipo di azienda la possibilità di modificare la propria forma giuridica, la trasformazione agevolata è un’opzione che prevede delle agevolazioni fiscali destinate solo alle socieà che rispondano a determinati requisiti.

Trasformazione agevolata 2023, requisiti

Le imprese che desiderano semplificare la loro struttura societaria e ridurre i costi di gestione potranno usufruire della trasformazione agevolata 2023 a patto che si tratti di aziende che hanno per oggetto sociale esclusivo solo la gestione di beni immobili o mobili, purché iscritti nei pubblici registri. Non basta che l’attività sia riportata all’interno dell’oggetto sociale, ma deve essere davvero esercita direttamente dall’azienda. Tale requisito deve essere verificato nel momento in cui si decide di trasformare la società da commerciale a semplice.

L’agevolazione si applica ai soci attivi alla data del 30 settembre 2022. Quindi non si applica a quelli che sono divenuti soci in un periodo successivo. Questa limitazione è stabilita poiché non è possibile utilizzare l’agevolazione solo da una parte di soci, ma dalla totalità di questi (appunto quelli attivi alla data indicata). Sono invece irrilevanti eventuali cambi di quote. 

Trasformazione agevolata, tassazione

La trasformazione, come già detto all’inizio dell’articolo, dà origine a un trasferimento a titolo oneroso, soggetto a imposta sul reddito. Per evitare questo, attraverso l’agevolazione è possibile pagare l’imposta sostitutiva in sostituzione della tassa sui redditi e l’Irap. 

L’imposta viene applicata sulla differenza tra:

  • valore normale dei beni nel momento in cui viene trasformata la società
  • costo fiscalmente riconosciuto

L’aliquota dell’imposta è pari all’8% che però, in determinati casi, può arrivare al 10,5%.

Sugli immobili la tassazione non viene applicata sulla differenza appena esposta, ma il valore dell’immobile viene dato dal suo valore catastale, rappresentando così nella maggior parte dei casi un reale vantaggio in quanto il valore catastale è quasi sempre minore. 

Le altre tasse da pagare sono:

  • imposta di registro
  • tassa ipotecaria
  • imposta catastale in misura fissa (600 euro complessivi)

Trasformazione agevolata, quali vantaggi?

La trasformazione agevolata permette di raggiungere come risultato finale la nascita di una nuova società, in questo caso una società semplice, che segue criteri diversi per la determinazione del reddito rispetto a un’attività commerciale. La società semplice trasformata, infatti, determina il reddito per categorie, ed è soggetta a tassazione catastale, ovvero sulla base del valore dell’immobile generato dal catasto.

Prevede inoltre uno strumento societario molto più snello e semplice da gestire, modellabile secondo le diverse esigenze dei soci.

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