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Quanto costa aprire la partita iva?

E' una domanda comunissima, ma la risposta non è altrettanto semplice.

Come sappiamo, tutti i soggetti che svolgono un'attività da libero professionista, artigiano o commerciante, sono tenuti ad aprire la partita iva, così da adempiere ai propri obblighi fiscali, ma vediamo quali sono i costi da sostenere per aprire la partita iva.

Una volta individuata la categoria di regime fiscale con cui andrete ad aprire la partita iva, possiamo procedere. Dobbiamo però prima fare una distinzione tra apertura solamente in agenzia delle entrate e l'apertura con iscrizione in camera di commercio.

Per quanto riguarda l'apertura come libero professionista, con l'iscrizione solamente all'agenzia delle entrate, non ci sono costi da sostenere.

I costi invece variano per quanto riguarda l'iscrizione in camera di commercio, quindi per coloro che svolgono attività artigianali o commerciali, in questo caso ci sono dei costi fissi di diritti di segreteria e bolli di 35 euro e 50 centesimi. Sempre per i soggetti iscritti alla camera di commercio andrà pagato il diritto camerale annuale, che varia in base alla sezione di iscrizione, per le ditte individuali iscritte alla sezione speciale, il diritto varia dai 44 ai 53 euro annui, mentre per quanto riguarda le società iscritte alla sezione ordinaria, il diritto camerale annuo è di 120 euro, il primo anno e successivamente varia in base al fatturato.

Ovviamente a questi costi fissi va aggiunto il compenso al consulente che seguirà le pratiche di inizio attività e di apertura. Se in questa fase iniziale i costi non dipendono dal regime adottato. nella gestione della partita iva invece variano.

I regimi fiscali che possiamo adottare sono, il regime forfettario oppure, il regime ordinario eventualmente in contabilità semplificata, oppure in contabilità ordinaria. Per quanto riguarda il regime forfettario è un regime di vantaggio, che prevede quindi un'imposta sostitutiva all'irpef del 5 per cento per i primi cinque anni di attività e successivamente sale al 15 per cento. Se invece non si possiede il requisito della novità, quindi non si tratta di una startup, la percentuale da applicare e del 15 per cento fin dal primo anno di attività.

Per i contributi previdenziali, c'è da fare una distinzione tra i soggetti iscritti alla gestione separata inps, i soggetti con cassa privata e i soggetti iscritti alla gestione artigiani commercianti inps. I soggetti iscritti alla gestione separata inps sono quei liberi professionisti che non hanno una casa di appartenenza, pertanto applicano un'aliquota del 25,72 per cento, se non hanno altri redditi oppure dei 24 per cento se hanno anche altri reditti.

Per gli iscritti alla camera di commercio è possibile richiedere una riduzione del 35 per cento su questi contributi. 

A differenza del regime forfettario invece il regime ordinario, sia in contabilità semplificata che ordinaria c'è l'applicazione dell'iva, degli scaglioni irpef o ires, non è prevista la riduzione dei contributi inps, come invece succede per i forfettari e sono obbligati alla fatturazione elettronica.

Gli aspetti da tenere in considerazione sono veramente tanti quindi infatti di apertura è consigliato rivolgersi ad un consulente esperto. 

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